sabato 11 febbraio 2012

Un orizzonte nuovo: la maratona

Molti anni orsono (settembre '91), giocando a calcio, ho rotto il legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Tale infortunio è stato scambiato per una banale distorsione e passata quindi sotto silenzio. Il ginocchio ha quindi continuato ad uscire dalla sua sede e a darmi noie altre volte (giocando a pallavolo, nel canyon del Raganello, ecc..) fino a che il dolore ha cominciato ad accompagnarmi troppo spesso ed ho deciso di effettuare gli esami che mi hanno diagnosticato la rottura del legamento ed altre cosette amene. Mi opero prima al menisco e poi ricostruisco il legamento. Segue la riabilitazione: esercizi statici, dinamici, cylette, corsa. Corsa!. Comincio così a correre con regolarità, Mauro mi dice che vuol fare la maratona di Venezia, io mi preparo, ma so di non potercela fare, infatti a settembre devo mollare la presa per gli impegni lavorativi, mentre Mauro invece continua gli allenamenti e porta a termine la maratona. L'anno prossimo devo riuscire anch'io, ormai è un obiettivo dichiarato e non posso fallire. Mi preparo abbastanza bene, prima da solo, e poi, quando rientra Mauro da Padova, insieme a lui. Riesco a fare discretamente tutti gli allenamenti importanti e mi presento in discreta forma. Salgo fino a Padova in treno da solo e vado da Mauro. La sera precedente cena del maratoneta, ricca in carboidrati e poi a letto presto. La sveglia è per le 05:00: dobbiamo fare colazione, andare in bagno, prendere il treno per arrivare a Mestre e poi da lì la navetta che ci porta alla partenza, a Villa Pisani. Arrivati alla partenza ci cambiamo per dare i sacchi gara alle navette e mi rendo conto e di essermi messo, nel buio e nel rincoglionimento della mattina, il pantaloncino al contrario. Devo per forza cambiarmi!, ma come cavolo si fa in mezzo a settemila persone?. Invece scopro che è semplicissimo, nessuno ti nota quando tutti, maschi e femmine semplicemente si tirano giù il pantaloncino e pisciano ovunque sia possibile. Cerco quindi una siepe dove ci sono solo 4-5 persone che si denudano e faccio velocemente l'operazione. Aspettiamo la partenza guardando il variopinto caleidoscopio dei partecipanti e dopo un pò si parte. Partiamo, nell'illusione di avere meno gente intorno ed avere pochi intoppi, assolutamente ultimi. Fra il momento dello sparo e quello in effettivamente passiamo dalla linea di partenza passano sette minuti (è la famosa differenza fra official time e real time). Troviamo subito un muro di gente da superare ed i primi chilometri siamo delle lumache, però risaliamo tantissime posizioni, nonstante spesso ci troviamo a fare autentici slalom. La fiumana di gente lunga la bellissima riviera del Brenta è impressionante, ai lati ci sono un sacco di band che suonano live, che meraviglia!.

Qualche immagine

Passano i primi 10 km, passano i 20 km, finisce la riviera ed inizia il pezzo più brutto, la zona di Marghera e poi l'ingresso a Mestre. Stiamo bene ed amministriamo, anzi, andiamo sempre il leggera accelerazione. Mauro nella sua prima aveva fatto 4 ore e 40, mentre stavolta vogliamo scendere sotto le 4 ore e possibilmente sotto le 3 ore e 50 minuti. All'uscita di Mestre inizia il tratto più insidioso: il pedestrian Bridge del Parco San Giuliano, qualche altra piccola salitella nel parco, e poi, oltre il 35° inizia il terrificante Ponte della Libertà: cinque chilometri tutti dritti e piatti con sullo sfondo una Venezia irraggiungibile. In questo tratto vediamo più d'uno sdraiato a terra in preda ai crampi. Alla fine del ponte c'è l'ultima seria insidia: una bella salitella che introduce all'area portuale di Venezia, un chilometro piuttosto brutto, cui segue però una vera apoteosi finale: un ponte di barche appositamente costruito scavalca il Canal Grande regalando una vista meravigliosa sull'intera città, si sentono un sacco di mormorii di approvazione e stupore. Cominciano i famosi 13 ponti di legno finali, una vera altalena; Mauro è più fresco di me, ormai siamo all'ultimo chilometro e tiriamo come possiamo per abbassare il tempo, vediamo lo striscione e parte lo sprint finale, una vera volata. Vince Mauro, che mi batte di un secondo. Tempo finale real time 3 ore 41 minuti e 58 secondi, possiamo essere contenti, siamo andati meglio del previsto. Io sono stremato, ed il terribile sole dell'ultima ora di corsa mi fa girare la testa e mi costringe a stare sempre all'ombra. Sono riuscito a terminare la mia prima maratona e senza danni evidenti, mentre molti all'arrivo hanno i piedi sanguinanti. Si va a mangiare al pasta party. Scopriremo poi di avere superato più di 5000 persone. Questa è stata la prima, ne seguiranno altre.....
Video dell'arrivo

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