domenica 12 febbraio 2012

Gli albori: un abbozzo di alpinismo

Fin da bambino avevo passione per la montagna, conoscevo a memoria quasi tutte le montagne più alte di ogni paese, tutti i 14 ottomila e le cordate che le avevano scalate. Non avevo mai però avuto l'occasione di iniziare una frequentazione di tipo alpinistico, nè avuto la possibilità di comprare attrezzatura alpinistica. Non ricordo esattamente l'anno, ma deve essere circa il '94-'95, giorno 31 dicembre, questo lo ricordo, quando un certo buon senso avrei dovuto averlo, decido di salire il Dolcedorme dal versante sud, da dove non ero mai salito. Percorrerò il Crestone dei Loricati, bellissima e lunghissima cresta che conduce fino alle pareti di vetta. Si tratta peraltro dell'itinerario con il più elevato dislivello che c'è in Calabria (oltre 1300 m).
Il tracciato seguito (foto non mia)
Parto presto, ed appena comincia ad albeggiare inizio a salire da Valle Piana, a 900 m di quota. La prima parte è meravigliosa e priva di neve, e riesco a salire velocemente senza problemi. arrivato sotto le pareti di vetta trovo neve dura e mi immetto nel canalone che permette un facile accesso alla cresta sommitale. Purtroppo sono però completamente privo di attrezzatura adatta: non ho ramponi nè piccozza, solo degli scarponi ed un martello da carpentiere, che uso a mò di piccozza, veramente ridicolo. Riesco comunque a salire bene nel canale piantando la punta dello scarpone, anche se in una occasione scivolo per qualche metro sulla neve dura senza conseguenze. Arrivato nella parte più stretta del canalone la neve diventa morbissima e cdevole, affondo fino ai fianchi!, impossibile proseguire così. Decido quindi di fare una variante all'itinerario, salendo sulle rocce a sinistra, che non mi sembrano troppo difficili. Con qualche piccolo patema, visto che sono solo e sprovvisto di qualsiasi sistema di auto-assicurazione, riesco a superare questa fascia rocciosa (che a posteriori direi che potrebbe essere un secondo grado scarso), di roccia molto fratturata ed instabile e sbuco sulla cresta e quindi alla vetta, dove arrivo verso le 11:45. Il ritorno è semplice e stavolta per forza di cose attraverso il canalone scartato all'andata. Stavolta niente è andato storto. Fra l'altro credo di aver aperto un itinerario nuovo, non mi risulta che nessuna sia uscito dal canalone in quel punto per salire sulle rocce.
Parte finale della via (anche stavolta foto non mia) con la variante a sinistra del canale

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